Qualche tempo fa abbiamo esplorato differenze e miti tra Deep Web e Dark Web. Oggi completo il quadro: cos’è Tor, come funziona il suo routing a cipolla, perché è nato con intenti nobili e perché viene spesso associato al lato più oscuro della rete.
Cos’è Tor (in breve)
Tor è un progetto open source che riduce il tracciamento in rete distribuendo il traffico su più nodi. L’obiettivo: tutelare anonimato e libertà di espressione, specialmente in paesi o contesti a forte censura.
Perché serve: analisi del traffico ≠ contenuto
Anche se cifri il contenuto, le intestazioni dei pacchetti (origine, destinazione, tempi, dimensioni) possono rivelare molto della tua attività. Tor mitiga questo problema distribuendo le tue richieste su più hop, così che nessun nodo singolo possa collegare in modo diretto chi sei e cosa stai visitando.
Come funziona (semplificando)
- Il client costruisce un circuito di nodi (ingresso → relay → uscita).
- Ogni salto vede solo il prossimo, non l’intera catena.
- Il traffico è stratificato (come una cipolla): ogni nodo toglie un livello di cifratura.
Servizi onion (.onion) e perché se ne parla
Con Tor puoi pubblicare servizi nascosti, accessibili solo tramite rete Tor e con dominio .onion. Questo offre resilienza alla censura e tutela fonti e attivisti, ma la stessa tecnologia è usata anche per mercati neri e attività illegali. Da qui la reputazione ambivalente.
Deep Web ≠ Dark Web (ripasso veloce)
- Deep Web: qualunque contenuto non indicizzato (login, aree private, contenuti dinamici…).
- Dark Web: sottosezione del Deep Web accessibile con strumenti come Tor e spesso associata ad attività illegali.
Rischi, limiti e buonsenso
- Tor non è una “bacchetta magica”: malware, phishing, e deanonymization restano possibili se si commettono errori operativi.
- L’uscita dal circuito Tor può vedere il traffico in chiaro se il sito non usa HTTPS.
- Non incoraggio in alcun modo l’accesso a contenuti illegali: il focus qui è didattico e orientato alla sicurezza.
Conclusioni
Tor nasce per difendere la privacy e abilitare un Web più libero. Come ogni tecnologia potente, può essere abusata. Capirne i principi aiuta a navigare in modo più consapevole tra diritti digitali, rischi reali e responsabilità personali.
Se questo articolo ti è stato utile: commenta, condividi e seguimi sui social. Iscriviti anche al mio Canale Telegram per la “Ogni Tanto Letter” con le migliori news tech e sicurezza.